Nell’immagine ci sono quattro ragazzi - o forse è solo uno – che si rialzano dal torpore di un quotidiano privo di aspettative, incolore. E proiettano sé stessi in una relazione con un parola che racchiude un mondo, “Work”, ma che non assume il solito significato di sfida e di necessità bensì di scoperta, di esperienza, di un andare verso il futuro e di un far questo avvalendosi di una proposta.

Questo feeling tra le immagini e i pensieri che suscitano è espresso anche dalla scelta di gradazioni che esprimono come un senso di freschezza, di distintività rispetto al modo diffuso di fare orientamento e formazione. È una scelta grafica che implica il coraggio di andare oltre il tessuto un pò cristallizzato di abitudini e prassi che determinano la relazione tra i formatori e il mondo dei giovani, alla ricerca di un percorso che – nell’immagine è ben evidenziato – diventa affrancamento dall’immobilismo e manifestazione del proprio bisogno di stare al mondo, del proprio talento.